martedì 24 novembre 2009

Notte Stellare

Nel week-end appena trascorso (20-22 novembre 2009) ci siamo ritrovati, nello scenario incontaminato del Parco della Sila cosentina, in uno dei siti più bui dell’Italia meridionale, a circa 1000 metri sul livello del mare, un gran numero di astrofili provenienti da tutta Italia per la prima edizione dello Star Party Invernale “Notti stellari 2009” organizzato dal Comune di Bocchigliero e da Officina Stellare (www.officinastellare.com).

Straordinaria riserva naturalistica, a pochi chilometri da Camigliatello Silano, l'immenso parco si estende su circa 10.000 ettari. Un territorio quasi completamente ricoperto da foreste di castagni, lecci, abeti bianchi, aceri e pioppi che, mescolati a tutte le altre specie di latifoglie, sfoggiano in questo periodo autunnale bei colori caldi dalle mille sfumature.


Sito della manifestazione, il Parco Astronomico del Comune di Bocchigliero, che ha ospitato le attività diurne dello Star Party e le osservazioni notturne.

Il primo pomeriggio di venerdì 20 è stato dedicato all’istallazione della strumentazione da parte degli intervenuti.




Appena buio, un cielo nerissimo, in cui la Via Lattea si staglia nettissima lungo la volta celeste cosparsa di stelle, offre il massimo che un astrofilo possa desiderare: ammirare ad occhio nudo la galassia di Andromeda, le Pleiadi avvolte in tutto il loro splendore da un velo di luce azzurra e, nelle ore più tarde, l’”ammasso aperto” del Presepe. L’occhio in queste condizioni fa presto ad abituarsi all’oscurità lasciando percepire anche il colore degli astri.

Osservazioni visuali a largo campo si sono potute effettuare attraverso un ottimo binocolo da 150mm di apertura a 25 ingrandimenti, messo a disposizione dei partecipanti dallo staff di Officina Stellare. Con questo “semplice” ma raffinato strumento è stato possibile provare la visione binoculare su diversi oggetti deep-sky tra i più interessanti del ricco cielo autunnale come ad esempio i numerosi ammassi presenti nella costellazione di Auriga, il “doppio ammasso” nel Perseo, la nebulosa M42 nella spada di Orione e la coppia di galassie M81-M82 nell’Orsa Maggiore.
Le attrezzature degli astrofili, superbamente equipaggiate, erano intente a riprendere immagini a lunga esposizione di vari oggetti del “Profondo Cielo”. Cito fra tutti la nebulosa “Testa di Cavallo” difficilmente visibile con l’ausilio del solo telescopio, ma molto interessante da fotografare attraverso l’uso di sensori CCD.

Sabato 21 il piazzale ha iniziato a popolarsi nella seconda mattinata (non è facile svegliarsi presto quando si va a dormire alle 6 di mattina); un’occhiata agli strumenti, una messa a punto e qualche chiacchierata per commentare la notte appena trascorsa.


Io, approfittando della presenza di Fulvio Mete, personaggio di spicco nel panorama italiano, astrofilo di grande esperienza e realizzatore di strumentazione di ogni genere, essenzialmente “spettroscopi”, mi sono immerso nel campo della spettrografia, lasciandomi incantare dalle osservazioni dello spettro della nostra stella, attraverso l’uso uno “Spettroscopio Solare” costruito dallo stesso Mete, il quale mi ha accompagnato con le sue spiegazioni in questa bellissima avventura che è la “Spettrografia Stellare”: un’esperienza che mi ha arricchito da tutti i punti di vista, soprattutto per la grande disponibilità e umanità dimostrata da Fulvio.

Chiaramente non potevo trattenermi e ho scattato, in afocale, tre foto su tre lunghezze d'onda ovvero quelle del "doppietto" del Sodio, del "tripletto" del Magnesio e dell' Idrogeno Beta (foto sopra nei tre riquadri).

Non poteva chiaramente mancare la parte espositiva ricca di prodotti di punta tra i quali spiccavano i Ritchey Chretien, i rifrattori apocromatici e tanti accessori presentati dallo staff di Officina Stellare.



Ma veniamo al pomeriggio del sabato 21. L’appuntamento più atteso: le conferenze.

Ha iniziato i lavori proprio Fulvio Mete che, col suo intervento “Spettroscopia, il fascino nascosto dell'astronomia amatoriale”, ha messo l’accento sulle possibilità di studio e di scoperta offerte da questa disciplina che, con strumenti “alla portata di tutti”, permette di “leggere” le informazioni presenti in un oggetto celeste fino addirittura a scoprire che ad esempio un’insignificante stellina potrebbe rivelarsi un Quasar, dando quindi un importante contributo alla comunità scientifica.
Il secondo intervento è stato quello di Giovanni Benintende, uno dei più grandi “imagers” italiani, che con il suo contributo corredato da interessanti animazioni ha illustrato i passi necessari, per trasformare le informazioni numeriche, catturate con le camere digitali, in immagini astronomiche di grande impatto.
Ha concluso la serie di interventi Giovanni Paglioli che ha parlato del trattamento del ‘colore’ nell'elaborazione al computer delle immagini digitali.


La seconda serata osservativa si è rivelata altrettanto positiva. Già dal crepuscolo sul piazzale si sono riversati tanti appassionati, ed altri astrofili giunti nel primo pomeriggio con le loro attrezzature: telescopi con configurazioni ottiche di ogni tipo e per tutte le tasche.

Personalmente, ho sfruttato parte della serata per riprese a largo campo effettuate col solo ausilio della fotocamera reflex digitale montata sul cavalletto per immortalare in una sorta di foto di gruppo le stelle della Via Lattea.


Domenica mattina giorno di saluti. Arrivederci quindi in primavera, sempre a Bocchigliero, al prossimo Star Party.


Alla prossima.

domenica 8 novembre 2009

I colori delle Stelle [#2]

#2 - Un passo avanti. Il secondo prototipo e l'analisi dello spettro.

Dopo aver utilizzato il primo prototipo, ho cominciato a cercare il modo di realizzare un secondo progetto che mi desse maggiori dettagli.

Prima però mi sono imbattuto su un sito che ne proponeva uno ancora semplicissimo.


Perchè non provarlo? Da lì magari sarei ripartito per il mio prototipo.
(par accedere alla pagina del mini spettroscopio di Alan Schwabacher della University of Wisconsin-Milwaukee cliccare QUI.)

E veniamo al passo successivo...

Sono partito da una custodia slim porta CD nella quale è stato riposto il CD a faccia in su (quella riflettente intendo) ed ho creato un rivestimento laterale in cartoncino nero (lo stesso ho fatto al posto della copertina) tagliando praticamente un trapezio opportunamente calcolato:
- base maggiore 36 cm circa (12 è il lato della custodia)
- base minore 12 cm
- altezza 4 cm (avremo un angolo di circa 30° - per averlo di 20 l'altezza sarà circa 2,5 cm)
Questa sagoma serve ad inclinare la parte trasparente e a coprire i laterali.
Al centro del trapezio ho ricavato la fenditura da dove entra la luce.
La parte trasparente è stata forata nella parte centrale vicino alla "cerniera".

E questa è la foto del prototipo realizzato:


A = lato custodia "incernierato"
B = foro di osservazione (il cd è al suo posto col lato riflettente verso l'alto)
C = copertina nera inserita all'interno
D = parte "destra" del trapezio che da l'inclinazione
E = parte "centrale" del trapezio con la fenditura

Utilizzando un semplicissima ed economica webcam (completa di obiettivo), ho ripreso - con questo nuovo strumento - la stessa lampadina del mio studio usata la volta scorsa, una lampada a risparmio energetico:


Ho quindi effettuato altri test fino a "migliorare" la tecnica di ripresa ottenendo uno spettro molto ben definito - resta inteso a bassa risoluzione - della luce solare. In visuale l'immagine è sorprendentemente più secca; tutto dipende comunque dalla webcam: quella usata l'avrò pagata si e no 9 euro.

Nell'immagine seguente, si può vedere il risultato appunto sullo SPETTRO SOLARE, decisamente interessante. L'elaborazione spettrale è stata effettuata col software, freeware, VISUALSPEC (l'immagine di partenza è stata opportunamente convertita in formato FITS con iris). L'uso del software è un pò ostico, ma basta seguire le indicazioni che si trovano sul sito www.astrosurf.com/vdesnoux/


Alla prossima...

domenica 1 novembre 2009

I colori delle Stelle [#1]

#1 - Un primo approccio alla spettrografia.


Il mio interesse per l'astronomia ormai si sa. Uno dei argomenti che mi ha sempre incuriosito è come si fa a conoscere le caratteristiche di una stella (la sua distanza, la sua temperatura, la sua atmosfera...) e quali strumenti servono per fare questo.
La risposta a questo quesito viene dallo SPETTROSCOPIO, strumento che serve per scomporre la luce nelle sue diverse componenti e osservarne lo spettro. Le parti che compongono uno spettroscopio possono essere riassunte in:
- Un COLLIMATORE (ovvero una fenditura e un gruppo di lenti)
- Un PRISMA (ricordate la copertina dei Pink Floyd sotto il titolo del post?) oppure un RETICOLO di DIFFRAZIONE (o di trasmissine)
- l'OTTICA di OSSERVAZIONE (o di ripresa fotografica) che serve ad ingrandire il fascio di luce diffratta e scomposta nelle sue componenti e quindi osservarlo visivamente tramite un oculare oppure riprenderlo con una camera CCD (o webcam o altro).

Inutile dire che uno strumento di questo genere è piuttosto costoso.

Il mio primo approccio è stato quello di autocostruirmi un piccolo spettroscopio economico partendo da un'idea vista sul web e adattandola e "forse" migliorandola utilizzando i mezzi a mia disposizione.

Il primissimo prototipo, del tutto analogo a quello incontrato sul web è composto da un tubo di plastica (da 1" e 1/4) di quelli che si usano nel settore elettrico per passare i cavi (tipo canalina).
Da un lato ho messo un cartoncino con una sottilissima fenditura; dall'altro - non avendo a disposizione un reticolo di diffrazione - ho messo un pezzo di CD-ROM tagliato approssimativamente a cerchio e fissato con un piccolo raccordo ad anello.

Il CD-ROM, che è un vero e proprio reticolo di diffrazione - anche se a BASSA RISOLUZIONE - è stato privato della superficie riflettente (parte superiore) incidendolo un pò di lato e rimuovendo lo strato superiore tramite del nastro adesivo forte a mo di "ceretta" :)

Ecco i passaggi per il CDROM


1 - Ho inciso con un cutter intorno alla parte estrema tutta la superficie dello strato superiore (così non si graffia il supporto all'interno)
2 - Ho incollato del nastro adesivo forte
3 - Ho "strappato" il nastro per rimuovere lo strato riflettente. Ho continuato con la parte adiacente stando attento a non appiccicare nastro sulla parte ormai "pulita" (ma se succede non importa)
4 - Risultato finale... il CD è per così dire "trasparente"

L'mmagine che segue riepiloga gli step per l'assemblaggio del prototipo:


Una volta realizzato ho accostato una webcam economica (al posto dell'occhio) e ho ripreso un filmato relativo allo spettro di una lampada a basso consumo e un filmato dello spettro solare (Attenzione a NON puntare direttamente sul Sole)

Ecco le immagini. Nel RIQUADRO lo spettro elaborato ricavato dall'immagine grande operando un binning verticale col classico programma di fotoritocco selezionando una striscia di 1 pixel e poi "stirandola" verticalmente.

Nella lampada a basso consumo sono evidenti solo alcune righe di emissione.

Nella luce solare invece lo spettro è continuo.

[...continua]