mercoledì 6 giugno 2012

6 giugno 2012: L'evento con la "V" maiuscola.

Non potevo mancare all'appuntamento di stamattina con VENERE in transito sul SOLE.
Un fenomeno molto raro, che si verifica ogni 105 o 120 anni con una coppia di eventi 'brevi' a distanza di 8 anni. L’ultimo di questi eventi lo abbiamo avuto l’8 giugno 2004 e dopo quello di stamattina, 6 giugno 2012, il prossimo non si verificherà prima del 2117!
Le foto che vedete sono la sintesi di usa sessione fotografica iniziata appena spuntato il sole dalle mie parti (alle 6:00 circa) e fino alla fine dell'evento quando il pianeta era appena visibile sul bordo della nostra stella. 
Le foto le ho scattate con la Canon 300D a bordo del mio telescopio di 1800 mm di focale.


Inoltre ho eseguito tra uno scatto e un altro delle riprese con la Imaging Source ricavando delle immagini più ravvicinate:

Ore 6:04 (LT)

Ore 6:22 (LT)

Alla prossima

domenica 18 marzo 2012

Effetto SCINTILLIO ovvero "Linee Cinetiche"

Quello che voglio presentare oggi è un vero e proprio "divertissement" atto a dimostrare il fenomeno dello scintillio delle stelle. Si tratta di un esercizio ispirato al lavoro di una fotografa ungherese, Monika Landy-Gyebnar, che io definirei - riprendento il titolo di un vecchio sito web realizzato dal sottoscritto a metà anni '90 insieme al mio amico ed ex collega Raffaele Cardamone - "Linee Cinetiche"

Le stelle, tutti lo sanno, emettono luce propria e nel cielo appaiono come puntini più o meno luminosi a differenza dei pianeti che riflettono la luce del nostro Sole.
La caratteristica più evedente delle stelle è che si vedono scintillare, aumentando e diminuendo la loro brillantezza. I pianeti invece no.

La ragione di questo scintillio delle stelle - molto lontane e quindi apparentemente più piccole dei pianeti - è dovuta all'atmosfera terrestre e alle masse d'aria che muovendosi disordinatamente deviano, disperdendoli, i raggi di luce provenienti dalle stesse.

Questo effetto è ancora più evidente se le stelle sono più basse e più vicine all'orizzonte in quanto rispetto allo zenit il tragitto dei raggi nell'atmosfera aumenta di più (tra lo zenit e l'orizzonte si perde circa l'82% in visibilita ovvero 5,40 magnitudini).

Usando la tecnica della lunga esposizione (posa B) sulle stelle e sui pianeti avendo l'accortezza di non mettere la fotocamera su un cavalletto, ma tenendola con le mani, si otterrà una scia luminosa, uno "scarabocchio" (qualcuno ricorderà il ritratto di Pablo Picasso, realizzato da Gjon Mili, a Vallauris, in Francia, nel 1949), che rivela questo scintillio.

Il risultato, lo scarabocchio appunto, è nel caso delle stelle una linea ondulata e di intensità variabile a volte con molti colori. L'effetto sarà più evidente se la stella è più bassa nel cielo e quindi più vicina all'orizzonte.

Fotografando un pianeta, tuttavia, non si registrerà alcun cambiamento: il colore e la larghezza della scia è pressochè costante.

Per ottenere le 6 scie che vi propongo (3 pianeti e 3 stelle a varie altezze) ho utilizzato la mia Canon Eos 300D con zoom 70-300 alla focale di 300 mm a f.5.6, iso 800, 3.2 secondi exp. a mano libera e cercando di tenere il più possibile al centro l'oggetto da fotografare per non invadere tutto il fotogramma.

Come si può vedere i pianeti producono una scia costante, mentre le stelle una scia non omogenea e nel caso di Rigel, più bassa sull'orizzonte, si nota anche il cambiamento di colore dovuto alla turbolenza atmosferica:


Alla prossima.

martedì 13 marzo 2012

MARTE - 13 marzo 2012

Dopo mesi di inattività, non potevo che ricominciare con il pianeta rosso Marte cha ha da poco passato l'opposizione eliaca nella costellazione del Leone.

L'immagine, realizzata col mio solito setup - camera monocromatica - è messa a confronto con la simulazione ricavata sul sito NASA/JPL Solar System Simulator (http://space.jpl.nasa.gov/).


A seguire una immagine che mette a confrondo 2 riprese, una nel visibile (IR-CUT) e una nell'infrarosso (IR-PASS) nella quale sono più evidenti le formazioni superficiali scure.




Alla prossima

venerdì 17 febbraio 2012

(Maledetto) Lampione Stradale

Sempre lì davanti casa a disturbare, anzi ad inquinare, le mie serate osservative.
Stasera l'ho preso di mira... col mio primo spettroscopio (già descritto in questo blog), quello fatto con la custodia del cd e il CD.
Ho dapprima osservato lo spettro ottenuto con lo strumento, il che mi ha confermato che si tratta di una lampada al SODIO ad ALTA PRESSIONE (HPS Lamp), che sfrutta il fatto che con una pressione maggiore degli atomi di sodio ed una temperatura di circa 700 gradi C si ottiene una efficienza inferiore ma una distribuzione della luce pressoché continua (luce bianco-oro) che permette di distinguere i colori, cosa che non giustifica l'inquinamento luminoso che producono nelle nostre città. Questo tipo di lampada è fuori norma.

Ho quindi fotografato lo spettro con la mia Canon e l'ho elaborato con la versione demo di Rspec (finchè non scade...). Infine ho calibrato lo spettro su due lunghezze d'onda ricavate da uno spettro analogo.

La riga di assorbimento evidente a 589 nanometri (tra il giallo e il rosso) è proprio quella del SODIO.

Questo il risultato.


Alla prossima

venerdì 10 febbraio 2012

Class A Spectrum

Rieccomi a distanza di tempo con una nuova immagine.
Quando è impossibile osservare, si sta dentro casa ad elaborare vecchie riprese. E' il caso dell'immagine odierna ottenuta testando la versione trial del software RSpec, con cui ho elaborato una ripresa dello spettro della stella Sirio (Alfa Canis Majoris), stella bianca di classe A0. Nel grafico ottenuto sono indicate le righe di assorbimento del sodio (Na) e dell'ossigeno atmosferico (O2) e tutte le righe di assorbimento dell'idrogeno (Serie di Balmer) segnalate dalle righe verticali in azzurro. La rispresa dello spettro è stata effettuata con la camera Imaging Source monocromatica equipaggiata con filtro Star Analyser al fuoco del mio Mak Intes 150/1800.


Alla prossima