giovedì 22 dicembre 2022

Bene cari amici astrofili, ben ritrovati e grazie per aver seguito il mio blog fino a questo momento anche se non l'ho più aggiornato.

Sono infatti passati sette anni dall'ultimo post. 

Cercherò di recuperare condividendo di nuovo qualche mia foto. 

Non seguirò un ordine cronologico per il periodo trascorso, poiché voglio che sia un viaggio attraverso i miei scatti astronomici degli ultimi anni senza un ordine preciso. Spero che vi piacciano e che vi ispirino a catturare le vostre immagini del cielo notturno. 

Inizio subito pubblicando tre scatti di alcuni oggetti del catalogo di Messier. Per chi non lo sapesse, il catalogo di Messier è una collezione di 110 oggetti celesti, principalmente ammassi globulari, nebulose e galassie, catalogati dall'astronomo Charles Messier nel XVIII secolo.

In generale, gli oggetti di Messier, ma anche le costellazioni sono un ottimo punto di partenza per gli astrofili alle prime armi, poiché sono facili da trovare e offrono una varietà di oggetti interessanti da osservare. Tuttavia, è importante ricordare che per ottenere la migliore visuale degli oggetti celesti, è necessario trovare un luogo con un cielo oscuro e privo di inquinamento luminoso. 

Anche se non si possiede un equipaggiamento professionale, con un po' di pazienza e una buona pianificazione, è possibile ottenere risultati sorprendenti con una fotocamera e un treppiede di base.

Le foto che presento oggi sono tutte riprese intervallate, 200 scatti per ogni oggetto, da 1 secondo ciascuna, e integrate per creare un'unica immagine finale equiparabile ad uno scatto singolo di circa 3 minuti (impossibile da realizzare senza un astroinseguitore). 

Questa scelta di tante immagini da 1 secondo è servita a testare dove ci si può spingere con una attrezzatura minima e senza pretese.

 

La prima foto è relativa a M16 e M17

M16, noto anche come l'Ammasso aperto del Serpente, è un ammasso aperto di stelle giovani situato nella costellazione del Serpente

M17, noto anche come la Nebulosa Omega o  Nebulosa del Sagittario, è una nebulosa di emissione situata nella costellazione del Sagittario.

Entrambi gli oggetti possono essere facilmente individuati nella regione del cielo compresa tra le costellazioni del Sagittario e del Serpente durante la stagione estiva. 



La seconda foto invece ritrae M8, M20 e M21 

M8, noto anche come la Nebulosa Laguna, è una nebulosa di emissione situata nella costellazione del Sagittario. La nebulosa ha una forma allungata e presenta una serie di stelle giovani al suo interno.

M20, noto anche come la Nebulosa Trifida, è una nebulosa di emissione situata nella costellazione del Sagittario. La nebulosa presenta tre bracci di gas e polvere emettenti luce, da cui il suo nome.

M21, noto anche come l'Ammasso aperto di M21, è un ammasso aperto di stelle giovani situato nella costellazione del Sagittario e può essere facilmente osservato in cieli oscuri con un binocolo o un piccolo telescopio.

Anche questi oggetti possono essere facilmente individuati nella regione del cielo compresa tra le costellazioni del Sagittario e del Serpentes durante la stagione estiva.



L'ultima immagine è relativa a M22

M22, noto anche come l'Ammasso globulare di M22, Si trova a circa 10.000 anni luce di distanza da noi e può essere facilmente osservato in cieli oscuri con un binocolo o un piccolo telescopio. L'ammasso globulare, situato nella regione del cielo compresa tra le costellazioni del Sagittario e del Serpente e visibile durante la stagione estiva, è uno dei più luminosi e facilmente osservabili del cielo notturno e include circa 80.000 stelle.

M22 può essere facilmente individuato nella regione del cielo compresa tra le costellazioni del Sagittario e del Serpente durante la stagione estiva. Utilizzando una mappa del cielo o un'app di osservazione, puoi individuare la posizione esatta di questo oggetto nel cielo notturno. 



Non mi resta che augurarvi Buon divertimento con le vostre osservazioni!
Alla prossima...


domenica 19 luglio 2015

Qualche scatto a largo campo da Tirivolo (Sila - CZ) 19/07/2015 ore 00:30 circa



Le immagini seguenti sono ognuna il risutato di 3 scatti da 20 secondi realizzati con Canon 600D + zoom Canon 10-18mm @10mm su cavalletto  (focus manuale - f 4.5 - iso 3200 - WB luce solare).


Alla prossima

sabato 14 dicembre 2013

14 dicembre 2013: COMETA C/2013R1 - LOVEJOY



Sveglia presto stamattina per sistemare la fotocamera per la ripresa della cometa di questo Natale, la cometa LOVEJOY (C/2013R1).

Non ho usato ne telescopio ne montatura motorizzata, ma semplicemente la mia Canon 600D col sigma 70-300 alla focale di 180mm impostata a 12800 ISO e sistemata sul cavalletto fisso.

Per evitare di ottenere le "strisciate di stelle", non avendo usato un inseguitore, ho dovuto calcolare il tempo massimo di esposizione per ottenere stelle puntiformi. Questo valore è calcolabile con la seguente formula:
T.Max= 550/ (F Cos Decl)

dove T.Max è il nostro tempo massimo in secondi, F è la focale dell'obiettivo tenendo conto della misura del sensore e Decl è la declinazione del campo inquadrato.

Con  F  = 288mm, ricavato da 180mm x 1.6 per la Canon 600D e Decl = 30 (declinazione della cometa nel momento in cui fotografavo) la formula per il calcolo quindi è 

                                                        
T.Max= 550/ (288 x 0.866) = 2,2 secondi


Le riprese sono iniziate con dei test alle 4:45 LT per proseguire poi con gli scatti definitivi alle 5:15 LT (4:15 TU)


Per ottenere questa immagine, ho effettuato 47 scatti da 2 secondi ciascuno + 9 scatti di dark (col tappo davanti l'obiettivo per intenderci) che servono per la rimozione del rumore dovuto all'alta sensibilità impostata. L'elaborazione (allineamento e 'somma' degli scatti) è stata fatta con DeepSkyStacker per una posa equivalente a 90 secondi. Taglio finale e sistematina dei colori per togliere l'inquinamento luminoso con Photoshop.

Sono abbastanza soddisfatto del risultato e su questa foto non posso che augurare a tutti BUON NATALE.

Alla prossima



mercoledì 6 giugno 2012

6 giugno 2012: L'evento con la "V" maiuscola.

Non potevo mancare all'appuntamento di stamattina con VENERE in transito sul SOLE.
Un fenomeno molto raro, che si verifica ogni 105 o 120 anni con una coppia di eventi 'brevi' a distanza di 8 anni. L’ultimo di questi eventi lo abbiamo avuto l’8 giugno 2004 e dopo quello di stamattina, 6 giugno 2012, il prossimo non si verificherà prima del 2117!
Le foto che vedete sono la sintesi di usa sessione fotografica iniziata appena spuntato il sole dalle mie parti (alle 6:00 circa) e fino alla fine dell'evento quando il pianeta era appena visibile sul bordo della nostra stella. 
Le foto le ho scattate con la Canon 300D a bordo del mio telescopio di 1800 mm di focale.


Inoltre ho eseguito tra uno scatto e un altro delle riprese con la Imaging Source ricavando delle immagini più ravvicinate:

Ore 6:04 (LT)

Ore 6:22 (LT)

Alla prossima

domenica 18 marzo 2012

Effetto SCINTILLIO ovvero "Linee Cinetiche"

Quello che voglio presentare oggi è un vero e proprio "divertissement" atto a dimostrare il fenomeno dello scintillio delle stelle. Si tratta di un esercizio ispirato al lavoro di una fotografa ungherese, Monika Landy-Gyebnar, che io definirei - riprendento il titolo di un vecchio sito web realizzato dal sottoscritto a metà anni '90 insieme al mio amico ed ex collega Raffaele Cardamone - "Linee Cinetiche"

Le stelle, tutti lo sanno, emettono luce propria e nel cielo appaiono come puntini più o meno luminosi a differenza dei pianeti che riflettono la luce del nostro Sole.
La caratteristica più evedente delle stelle è che si vedono scintillare, aumentando e diminuendo la loro brillantezza. I pianeti invece no.

La ragione di questo scintillio delle stelle - molto lontane e quindi apparentemente più piccole dei pianeti - è dovuta all'atmosfera terrestre e alle masse d'aria che muovendosi disordinatamente deviano, disperdendoli, i raggi di luce provenienti dalle stesse.

Questo effetto è ancora più evidente se le stelle sono più basse e più vicine all'orizzonte in quanto rispetto allo zenit il tragitto dei raggi nell'atmosfera aumenta di più (tra lo zenit e l'orizzonte si perde circa l'82% in visibilita ovvero 5,40 magnitudini).

Usando la tecnica della lunga esposizione (posa B) sulle stelle e sui pianeti avendo l'accortezza di non mettere la fotocamera su un cavalletto, ma tenendola con le mani, si otterrà una scia luminosa, uno "scarabocchio" (qualcuno ricorderà il ritratto di Pablo Picasso, realizzato da Gjon Mili, a Vallauris, in Francia, nel 1949), che rivela questo scintillio.

Il risultato, lo scarabocchio appunto, è nel caso delle stelle una linea ondulata e di intensità variabile a volte con molti colori. L'effetto sarà più evidente se la stella è più bassa nel cielo e quindi più vicina all'orizzonte.

Fotografando un pianeta, tuttavia, non si registrerà alcun cambiamento: il colore e la larghezza della scia è pressochè costante.

Per ottenere le 6 scie che vi propongo (3 pianeti e 3 stelle a varie altezze) ho utilizzato la mia Canon Eos 300D con zoom 70-300 alla focale di 300 mm a f.5.6, iso 800, 3.2 secondi exp. a mano libera e cercando di tenere il più possibile al centro l'oggetto da fotografare per non invadere tutto il fotogramma.

Come si può vedere i pianeti producono una scia costante, mentre le stelle una scia non omogenea e nel caso di Rigel, più bassa sull'orizzonte, si nota anche il cambiamento di colore dovuto alla turbolenza atmosferica:


Alla prossima.

martedì 13 marzo 2012

MARTE - 13 marzo 2012

Dopo mesi di inattività, non potevo che ricominciare con il pianeta rosso Marte cha ha da poco passato l'opposizione eliaca nella costellazione del Leone.

L'immagine, realizzata col mio solito setup - camera monocromatica - è messa a confronto con la simulazione ricavata sul sito NASA/JPL Solar System Simulator (http://space.jpl.nasa.gov/).


A seguire una immagine che mette a confrondo 2 riprese, una nel visibile (IR-CUT) e una nell'infrarosso (IR-PASS) nella quale sono più evidenti le formazioni superficiali scure.




Alla prossima

venerdì 17 febbraio 2012

(Maledetto) Lampione Stradale

Sempre lì davanti casa a disturbare, anzi ad inquinare, le mie serate osservative.
Stasera l'ho preso di mira... col mio primo spettroscopio (già descritto in questo blog), quello fatto con la custodia del cd e il CD.
Ho dapprima osservato lo spettro ottenuto con lo strumento, il che mi ha confermato che si tratta di una lampada al SODIO ad ALTA PRESSIONE (HPS Lamp), che sfrutta il fatto che con una pressione maggiore degli atomi di sodio ed una temperatura di circa 700 gradi C si ottiene una efficienza inferiore ma una distribuzione della luce pressoché continua (luce bianco-oro) che permette di distinguere i colori, cosa che non giustifica l'inquinamento luminoso che producono nelle nostre città. Questo tipo di lampada è fuori norma.

Ho quindi fotografato lo spettro con la mia Canon e l'ho elaborato con la versione demo di Rspec (finchè non scade...). Infine ho calibrato lo spettro su due lunghezze d'onda ricavate da uno spettro analogo.

La riga di assorbimento evidente a 589 nanometri (tra il giallo e il rosso) è proprio quella del SODIO.

Questo il risultato.


Alla prossima